IL SALE FA VERAMENTE MALE?

Vi siete mai domandati se è vero che il sale faccia male?

E se fa male è un problema che riguarda solo chi ha la pressione alta  e i bambini piccolissimi o riguarda tutti?

Eppure il suo utilizzo riesce a rendere più appetibili molti alimenti.

Purtroppo non c’è niente di più vero.

IL SALE FA VERAMENTE MALE!

L’organizzazione mondiale della sanità sostiene che assumere troppo sale sia dannoso alla salute, infatti non dovremmo assumerne più di 5 gr. al giorno (pari ad un cucchiaino).

Il sale è formato da CLORO e da SODIO. Proprio quest’ultimo è il responsabile di numerosi problemi per l’organismo umano.

Questi sono i maggiori disturbi:

  1. Fa aumentare la pressione sanguigna. Infatti, il sodio in eccesso, che il nostro organismo non riesce ad eliminare, rimane nei vasi sanguigni. Tanto più sale si assume tanto più la pressione arteriosa aumenta e aumenta il rischio di infarto, perché i vasi e il cuore si inspessiscono.
  2. Inoltre l’80% del sodio introdotto viene eliminato tramite le urine. Ma se i reni non riescono ad eliminarlo completamente, quello che rimane, si deposita nei reni creando la formazione di calcoli.
  3. Un’altra conseguenza sicuramente spiacevole del sale è quella della ritenzione idrica. Il sodio in eccesso si deposita nel tessuto connettivo. Ad esso si lega l’acqua e si viene a creare cosi ritenzione idrosalina. Questo fenomeno può avere ripercussioni sulla pelle, dandole un aspetto a buccia di arancia. Inoltre l’accumulo di acqua nei tessuti provoca gonfiore e infiammazione che fa venire e poi aumentare la CELLULITE.

Riducendo il sale nella nostra alimentazione questi disturbi saranno notevolmente ridotti e il benessere del nostro corpo durerà più a lungo.

Ricorda però che un po’ di sodio è necessario quindi, come al solito, non eliminare il sale completamente dalla tua alimentazione, impara solo ad usarlo nel modo e nella quantità più appropriata per mantenere il tuo organismo in equilibrio.

A presto,

Simona, la tua consulente di bellezza, ideatrice del metodo PanciaSnella.

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